L’antica dimora signorile fu edificata al principio del Settecento da un nobile di origine gradarese, l’Arcidiacono Giacomo Rubini, come ricorda l’iscrizione del portale. Uomo di raffinata cultura, il Rubini fu precettore dello storico pesarese Annibale degli Abati Olivieri, autore delle illustri Memorie di Gradara e protagonista della vita politica di quegli anni.
La sobrietà è la cifra distintiva dell’edificio che si affaccia sulla pubblica via con una severa facciata in laterizio, animata solamente dal portale in pietra sormontato da uno stemma. Attraverso un corridoio e la breve strada di ingresso si accede al piano nobile: i nitidi volumi degli ambienti interni sono impreziositi dalle raffinate soluzioni architettoniche delle volte. Palazzo Rubini Vesin, che in passato è stato residenza municipale e in seguito centro culturale polivalente, ha recuperato oggi la sua centralità come sede di eventi espositivi di rilievo nazionale legati all’arte moderna e contemporanea.
Crediti foto: Matteo Mignani