Situato nel cuore di Gradara, Palazzo Rubini Vesin ha sempre costituito un punto di riferimento nello spazio urbano, caratterizzandosi per qualità architettonica e dimensioni come uno degli edifici più importanti del borgo. Dotato di antiche grotte e sotterranei di origine cinquecentesca, si sviluppa su tre assi attorno a un grande cortile centrale nato dall’unione di più corpi di fabbrica. La serie di saloni del piano nobile, decorati con stucchi e affreschi e introdotti da uno scalone monumentale di rara armonia, ha raggiunto l’assetto attuale nel 1707, quando il palazzo apparteneva all’arcidiacono Giacomo Rubini (1672-1752), mentore del noto archeologo pesarese Annibale degli Abbati Olivieri.
Dalla fine dell’Ottocento l’edificio ospita un piccolo gioiello, il Teatro Comunale di Gradara. A partire dal 2019 le sale di rappresentanza, inizialmente occupate da uffici comunali, sono state gradualmente ripristinate all’antico splendore e convertite a spazio espositivo.
Totalmente rinnovata, la sontuosa cornice del Palazzo torna ora a ospitare arte e bellezza con un programma di esposizioni trimestrali dedicate alla grafica moderna e contemporanea che, rispettando la tradizionale vocazione del territorio, inseriscono Gradara in un panorama internazionale.
SALA DEI PUTTI
SALA DELL’OROLOGIO
SALA OLIVIERI
SALETTA DEL TEATRO
SALONE
SALA RUBINI
SALA FARNESE
SALA DELLA ROVERE
SALA DIDATTICA
In occasione delle nozze, il duca Guidobaldo II donò alla sposa la Rocca di Gradara che ella governò fino alla morte di quest’ultimo nel 1574. Fu per iniziativa della Duchessa che, nel 1552, vennero riformati gli statuti comunali assegnati a Gradara dai suoi precedenti signori, i Malatesta, nel 1363. Il medesimo stemma ricorre, con decorazioni più elaborate e partito in due, sulla porta d’accesso del borgo e nell’affresco di controfacciata.
Meccanismo dell’orologio della Torre dell’Orologio (XVII sec.)
Un’epigrafe sulla Torre dell’Orologio recita: «Turris reformata et horologium innovatum annum MDCCCLXVII». Fu quindi nel 1867 che il presente meccanismo, in ferro battuto e completo dell’originale gabbia di metallo, venne rimosso dalla torre e sostituito con quello attuale. Esso può essere datato verso il 1750, in concomitanza con i lavori di pubblica utilità che comportarono la pavimentazione della strada principale, della piazza e la ricostruzione della chiesa del SS. Sacramento.
con il contributo di