“Oltre le mura” è un progetto triennale col quale Gradara si pone l’obiettivo di creare un’unione tra passato e contemporaneità ricercando una nuova iconografia di Francesca da Rimini, figura mitica che da secoli affascina la cultura occidentale.
Francesca è stata rappresentata in arte e letteratura con diverse vesti: prima come peccatrice poi come donna angelo ed infine come simbolo di libertà individuale e del diritto irrinunciabile delle donne di scegliere senza costrizioni chi amare, diventando inevitabilmente anche icona della parità di genere e della libera scelta.
A Gradara per rappresentare la “nuova Francesca” sono stati scelti sei Street Artists italiani, conosciuti a livello nazionale ed internazionale, i quali hanno realizzato altrettante opere su parete che la interpretano visivamente o iconicamente, creando un percorso\ museo all’aperto e restituendo al paese angoli di arte pubblica urbana che rimarranno negli anni riqualificando anche alcuni spazi.
L’idea è del Comune di Gradara in collaborazione con Gradara Innova e sotto la direzione artistica di Sabrina Gennari, con il finanziamento di Regione Marche, LR 4/10, DGR 539/18 Bando per il sostegno di progetti del territorio per le arti visive contemporanee”.
PSIKO
L’artista ci racconta:
“Ho scelto di rappresentare Paolo e Francesca in una danza libera dalla pesantezza delle cose, attraverso la piena espressione di mente e cuore, il corpo si muove sulla musica, finalmente libero da ogni vincolo, per comunicare la propria forza interiore.
La danza regala la libertà più grande che possa esistere: mostrare la persona che si è senza inibizioni, fragilità e paure. La passione è il requisito fondamentale per danzare, per questo il rosso del panneggio, si tratta di un colore considerato da sempre l’opposto sia del bianco che del nero e proprio con loro all’epoca del medioevo arrivò a formare la triade simbolica. È sempre stato utilizzato per dipingere le pareti già dai primordi dell’umanità. Non è un caso se ancora oggi il suo simbolismo viene percepito in modo tanto prorompente.
Il rosso da sempre simboleggia l’amore, la vitalità, la passione e la sensualità. È l’amore passionale che ci spinge a lasciarci andare corpo e anima con la persona desiderata fino a morire per essa.
La scelta stilistica di rappresentare la danza, per me atto di libertà, sovrapponendo e scindendo vari frame con effetti glitch serve per dare una vibrazione dinamica e contemporanea all’immagine.”
GOLA HUNDUN
La libertà naturale è la protagonista dell’opera di Gola Hundun ed è la passione che pervade Francesca nel momento in cui decide di scegliere chi amare.
Gola fa una trasposizione tra la forza che spinge alla vita nella natura e la passione di Francesca.
La passione di una donna che sceglie e, così facendo, abbatte gli schemi di secoli di forma e “costruzioni” sociali. Francesca in quest’ opera è rappresentata dalla foresta che cresce selvaggia e si riappropria di ciò che già sarebbe suo per natura.
FINNANO FENNO
Finnano Fenno gioca con gli effetti ottici e crea un’opera interattiva.
Guardando il dipinto ad occhio nudo si ha una visione, che cambia se l’osserviamo con un filtro di colore rosso o blu. Con il filtro di colore rosso vediamo apparire la scritta “Amor c’ha nullo amato”, con quello blu si legge “Amar perdona”.
Questo gioco di simboli dunque diviene un pretesto per citare il sommo poeta e le parole di Francesca. Quest’opera è una narrazione per immagini, pop ma allo stesso tempo carica di significato simbolico.
ANDRECO
L’artista racconta:
“L’opera proposta prende spunto dal V Canto della Divina Commedia dantesca, in particolare da un momento preciso, raffigurato anche dall’incisore G. Doré, quando Dante vede una schiera di anime dannate, che fluttuano nell’aria formando una lunga linea simile a delle gru in volo. In quel momento Virgilio gli spiega che sono tutti lussuriosi morti di morte violenta. Tra questi ce ne sono due che volano accoppiati uscendo dalla scia dei dannati: sono Francesca e Paolo. Ho voluto rappresentare le anime come nuvole.
La nuvola è simbolo di libertà per eccellenza e in questo dipinto tutte le nuvole seguono una direzione precisa. Solo due sono accoppiate ed escono dalla scia: sono Francesca e Paolo. Il dipinto vuole omaggiare le azioni mosse dalla passione e dalla voglia di libertà. È un tributo a Francesca da Rimini che decide di non sottostare all’imposizione di un matrimonio combinato e sceglie la libertà, l’amore puro, anche al costo della vita.
Il wall painting è un lavoro sulle forme simboliche ed una citazione di alcuni dipinti del passato come quello del Boccioni in cui i due amati formano due volumi uguali e contigui fluttuanti a mezz’ aria. Il dipinto è pensato anche per essere visto dalle macchine, come un piano sequenza in movimento di nuvole nello spazio.”
“Intesi ch’a così fatto tormento
enno dannati i peccator carnali,
che la ragion sommettono al talento.
E come li stornei ne portan l’ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali
di qua, di là, di giù, di sù li mena;
nulla speranza li conforta mai,
non che di posa, ma di minor pena.
E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid’ io venir, traendo guai.”
TELLAS
Nella sua opera Tellas decide di rappresentare in maniera iconica le caratteristiche del mito di Francesca.
Decide di prendere in prestito la simbologia e il significato del sambuco, pianta autoctona protagonista di diversi racconti. Il sambuco simboleggia il tradimento, si racconta sia stata la pianta a cui Giuda si impiccò, ma allo stesso tempo simboleggia elevazione spirituale e purificazione.
Questa duplice interpretazione è quello che affascina Tellas.
Il mito di Francesca gode della stessa dualità, donna che tradisce, ma che ama e grazie a questo si redime e si eleva ad amore puro.
BURLA
Nell’opera di Burla troviamo una Francesca sicura di sé e pronta a difendersi, combattiva e caparbia. Questa è la Francesca che dice di no, e risponde alla spada con la spada, difendendo se stessa e l’amato. Sulla testa indossa un cappellino da suffragetta, a sottolineare la libertà di scelta.
Sul retro della torretta un castello, simbolo della costruzione, della norma e della forma, che viene scosso da un albero fucsia che gli cresce all’interno, simbolo del girl power che scuote tutto cambiando la forma delle cose.
A Gradara la storia si riscrive con l’arte, gettando lo sguardo “Oltre le mura”
Si è svolta a Gradara, alla presenza del Sindaco Filippo Gasperi e dell’Assessora alle Pari Opportunità del Comune Angela Bulzinetti, l’inaugurazione di una nuova opera d’arte che arricchirà la città per l’edizione 2024 del progetto “Oltre le mura”, finanziato dal bando della Regione Marche a sostegno delle arti visive contemporanee e realizzato in collaborazione con Gradara Innova.
Si tratta un’opera di street art innovativa e imponente, alta quasi tre metri e larga oltre quattro, formata da 50.400 tasselli di mosaico in ceramica dipinti singolarmente a mano, che raffigura uno sguardo femminile. Un inno al coraggio e all’autodeterminazione delle donne, che nasce dai racconti raccolti dai due artisti coinvolti proprio nei luoghi della famosa storia di Paolo e Francesca.
L’obiettivo del progetto artistico “Oltre le mura” è infatti quello di creare un legame tra passato e presente della storia di Gradara, ricercando una nuova iconografia di Francesca da Rimini, e cambiando la narrativa che l’ha vista per molto tempo prima come peccatrice poi come eroina romantica. Così l’arte può riscrivere la storia e far riflettere sul ruolo e sulla rappresentazione della donna, attraverso una “nuova Francesca” che diventa simbolo di libertà individuale e del diritto irrinunciabile delle donne di scegliere senza costrizioni chi amare, un’icona della parità di genere e della libera scelta.
Sotto la direzione artistica di Sabrina Gennari, il progetto ha visto dapprima impegnati alcuni street artist italiani, noti a livello nazionale e internazionale, nella realizzazione di opere su parete che hanno trasformato la città in un vero e proprio museo a cielo aperto, di cui è stata realizzata anche una mappa cartacea. Poi, il mito di Francesca è stato interpretato dai ragazzi e dalle ragazze con disabilità della Scuola di Viale Trieste (Coop Labirinto) che hanno realizzato un’opera site-specific formata da lucchetti e installata lungo la Passeggiata degli Innamorati di Gradara. Infine, lo scorso anno sono stati attivati laboratori di cittadinanza attiva nelle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado “G. Lanfranco” di Gradara.
Il risultato di queste attività è stato d’ispirazione per i due artisti che hanno realizzato l’opera di questa edizione: il pesarese Giovanni Contardi – tre volte campione del mondo di cubo di Rubik, con cui compone opere spettacolari, l’ultima in esposizione a Parigi su commissione di Marvel – e il gradarese Roberto Pompucci, che da quasi quarant’anni unisce arte e artigianato attraverso la lavorazione della ceramica.
Dietro la realizzazione finale dell’opera c’è stato un grande lavoro di dialogo con la comunità, in particolare con le donne che abitano tra Pesaro e Gradara, coinvolte attivamente nel progetto grazie a dei punti di ascolto posizionati in varie zone delle città, dove le donne stesse si sono recate per esprimere la propria visione sul tema dell’emancipazione femminile.
«Il progetto “Oltre le Mura” è uno degli aspetti più visibili del percorso, iniziato nel 2019, attraverso il quale Gradara ha deciso di affrontare uno degli elementi più rappresentativi della propria identità, il mito di Francesca da Rimini. – dichiara il Sindaco Filippo Gasperi – L’obiettivo era, ed è, quello di rileggere in maniera più ampia e approfondita la natura di una delle figure femminili più famose al mondo per comprenderla meglio e tornare a collocarla nel “nostro” castello con maggiore consapevolezza. Un percorso che prima ci ha portato, letteralmente, in tutto il mondo: Francesca è stata soggetto di oltre 2.500 opere d’arte colpendo la sensibilità di generazioni di artisti da ogni continente; poi siamo tornati a Gradara per riscoprire l’enorme lascito di cui disponiamo non solo in termini artistici e culturali ma di messaggi universali che ci colpiscono per la loro brutale attualità: l’amore non esiste senza libertà, l’amore non uccide. Non poteva mancare, dunque, anche una lettura contemporanea della figura di Francesca per coinvolgere le nuove generazioni e per trasmettere loro, e ricordare a noi, la forza e l ‘universalità di questi messaggi che vanno “oltre le Mura” del nostro bel castello e proiettano Gradara nel mondo.»
Rassegna Stampa
DICONO DI NOI
- Travel On Art – link articolo
- Collater.al – link articolo
- Racconti di Marche – link articolo
- Articolo Il Resto del Carlino Pesaro 23 giugno 2019 – link articolo